Alla scoperta della tradizione

Giovedì 28 ottobre, tutti noi alunni della scuola primaria di Caneva, accompagnati dai nostri maestri, ci siamo recati a Fagagna per visitare “Cjase Cocèl”, un’antica abitazione rurale che presenta la vita quotidiana e il lavoro contadino friulani di un’epoca che va dalla fine dell’ottocento fino agli anni 50 del novecento.

Lì arrivati, abbiamo avuto l’impressione di essere arrivati in un luogo vivo, una casa abitata dove il tempo si è fermato che ci ha fornito l’occasione di rivivere la vita quotidiana di un contadino dell’epoca.
Con il nostro accompagnatore, Italo, abbiamo visitato la cucina, da loro chiamata “casa”,nel cui interno, accanto alla stanza principale c’era un altro locale con il focolare che si usava un tempo per cuocere i cibi e per riscaldare il locale, perché, ovviamente, allora non si disponeva né di fornelli né di termosifoni. La stanza era illuminata da una lampada a petrolio.
Mancava persino l’acqua che, per le necessità domestiche, veniva attinta al pozzo: i ragazzini erano incaricati di riempire i secchi che portavano a spalla su un attrezzo particolare “il buinç”.
In mezzo alla stanza c’era un tavolo con ben venti posti a sedere. Ciò non era cosa strana considerando il fatto che all’epoca le famiglie erano molto numerose.
Pensate! Il frigo di quel periodo era la cantina.
Successivamente abbiamo visitato “la cjamare”, singola e matrimoniale dotata dell’essenziale: letto stretto con materasso fatto di foglie, due comodini e un comò.
Successivamente, entrati in un’altra stanza, siamo stati accolti dalla signora Bruna ce ci ha spiegato le varie fasi per ottenere la lana che va: lavata, pettinata, trasformata in un unico grande filo, colorata e quindi pronta per essere lavorata per creare indumenti, bambole, o giochini.
Nel solaio dell’abitazione venivano allevati i bachi da seta. Le mogli dei contadini si alternavano durante la notte per portare loro foglie di gelso come cibo.
Dopo il rituale pranzo al sacco e un momento di pausa nel campetto sportivo di Fagagna eccoci a San Daniele per una veloce visita ad un prosciuttificio.
La signora Romina ci ha illustrato come si prepara e viene stagionato un prosciutto e quale metodo deve essere usato per scoprirne la qualità.
Naturalmente alcune fette le abbiamo assaggiate anche noi bambini.
Terminata la visita al prosciuttificio siamo rientrati a scuola, stanchi, ma soddisfatti e soprattutto poco desiderosi di mangiare dopo esserci abbuffati con il prosciutto di origine controllata di San Daniele.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *